Conza Vecchia, tra archeologia e ricordi
In un verde
abbraccio ci accoglie, in prossimità del centro abitato, la preziosa Oasi del
Wwf mentre in paese sono pronti ad aspettarci il presidente della Pro loco
Antonella Petrozzino e il professore Luigi Lariccia.
Saranno loro a condurci
nel viaggio lungo la storia di questa cittadina, Conza della Campania, una
sorta di Fenice che, dopo l’evento drammatico del sisma dell’80, è riuscita a
risorgere dalle sue ceneri, ricostruendosi un’identità e conservando, al tempo
stesso, i resti del passato, parte indelebile della sua memoria storica.
Parco Archeologico - Conza della Campania |
Dopo una piccola sosta presso la sede della Pro loco, raggiungiamo il vecchio
centro, situato su una collina poco distante, dove inizierà il nostro percorso
immaginario tra passato e presente, memoria e identità, sulle tracce
dell’archeologia e di quel che è restato dopo la furia del sisma.
Appare subito, evidente, in effetti, che Conza Vecchia è una specie di
polveroso baule di ricordi immerso in un importante parco archeologico.
prof. Luigi Lariccia - Conza della Campania |
In
questo affascinante viaggio scopriremo che diverse sono le stratificazioni
storiche rintracciabili sul posto e che i ruderi delle case, che si alternano
alle evidenze architettoniche, sono
stati volutamente lasciati lì, a ricordo di un evento di certo drammatico ma parte integrante della memoria storica di
Conza.
Riprese di "La Fenice Irpina" - Conza della Campania |
Ci tocca l’anima il racconto di quel terribile momento in cui il vecchio paese
venne spazzato via quasi completamente, causando numerose vittime e riducendo
in stracci le abitazioni. Completamente
ricostruita più a valle, la nuova Conza vive oggi di quei ricordi ma è
soprattutto impegnata in un’ambiziosa operazione di rilancio del turismo.
La
new town non è più certo quella di una volta, dove le stradine si intrecciavano
sinuosamente sulla colline e da dove si poteva godere di una bellissima vista. La
sfida è ora quella di attrarre nuovi visitatori e di ricostruire sulla scia dei
ricordi, a partire da quelle stesse macerie del terremoto da cui emersero i
resti dell’insediamento di epoca romana. E’ la forza di una Fenice Irpina che
resiste e che vive, nonostante tutto.
LO.ZAR.